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January 2, 2024
Secondo una recente panoramica mondiale pubblicata dall'UNICEF, in alcune regioni del mondo il peso dell'HIV ricade in misura sproporzionata sulle adolescenti e sui bambini.Sebbene i bambini e gli adolescenti di età inferiore a 19 anni rappresentino solo il 7% delle infezioniIn generale, l'incidenza globale dell'HIV è diminuita rispetto ai livelli precedenti.L'istantanea preoccupante pubblicata dall'UNICEF rivela che la crisi persiste ancora per molte ragazze e bambini adolescenti in diverse regioni.
Nel 2022, 99.000 ragazze e bambini sono morti per cause legate all'HIV o AIDS nella sua fase avanzata e grave.seguiti dall'Africa occidentale e centrale, Asia orientale e Pacifico, America Latina e Caraibi e Asia meridionale.
L'aumento dell'incidenza dell'infezione da HIV tra le giovani ragazze può essere attribuito a diversi fattori.elevata vulnerabilità dovuta a circostanze socioeconomiche, coinvolgimento in rapporti sessuali transazionali, matrimonio precoce, accesso limitato all'istruzione e minori livelli di frequenza scolastica, squilibri di potere e violenza legati al genere,In questo contesto, la Commissione ritiene che la politica comunitaria in materia di educazione e formazione sia un'ottima iniziativa.Oltre il 90% delle infezioni pediatriche da HIV sono trasmesse da madri infette durante la gravidanza, il parto o l'allattamento al seno.
L'OMS afferma che senza un migliore accesso alla diagnosi e alla cura, il 50% dei bambini infetti da HIV morirà prima dei 2 anni e l'80% non sopravviverà oltre il 5° compleanno.
L'impatto dell'HIV sui bambini è particolarmente grave in quanto i loro sistemi immunitari giovani non sono in grado di resistere all'infezione come gli adulti.comprese le infezioni dell' orecchio e dei seni, sepsi, polmonite, tubercolosi, infezioni del tratto urinario, malattie gastrointestinali, malattie della pelle e meningite.
L'OMS raccomanda di testare i neonati nati da madri infette da HIV a 2 mesi di età, durante il periodo di allattamento al seno e alla fine dell'allattamento al seno per mitigare i rischi di trasmissione in corso.